Parliamo di lifting del volto e del collo

L’argomento che voglio affrontare oggi è il lifting. Lifting è un termine generico che significa “sollevare”. Ecco di cosa ci occupiamo. Esiste anche il lifting delle mammelle, che in realtà è una mastopessi, ovvero sollevare la mammella laddove si sia svuotata o caduta dopo una gravidanza. Ma come si sa, a noi piace molto occuparci del lifting del volto.

Io ho un M.S.c., che significa “Master of Science”, e ho un master in chirurgia. Il lifting del volto viene definito cervico-temporo-facciale, comprendendo tre aree: l’area temporale, l’area facciale e il collo. Oggi una delle nuove frontiere dopo il deep lift è un’innovazione che abbiamo introdotto, il “preservation deep lift”, che ha rivoluzionato i canoni del deep lift. Questo approccio riduce notevolmente la dissezione e lo slaminamento della pelle, permettendo di lavorare direttamente in profondità, ottenendo un risultato più naturale, un recupero più rapido e una stabilità maggiore.

Oggi vogliamo parlare del lifting del collo, che rappresenta un’altra frontiera. Nei colli pesanti, non basta tirare la pelle o il muscolo platisma, che è quello che cede. Bisogna lavorare su tutte le strutture. Si parla infatti di deep neck lift, ovvero lifting profondo del collo, che implica l’intervento sulle strutture sottostanti, come il muscolo platisma, il grasso infraplatismatico (il grasso che non si trova sotto la pelle ma sotto al muscolo platisma nei colli pesanti), il muscolo digastrico (che a volte cede), la posizione dell’osso ioide e le ghiandole sotto-mandibolari.

Oggi, in alcuni casi selezionati, utilizzando la strumentazione giusta, l’esperienza adeguata e una conoscenza approfondita dell’anatomia, dopo vent’anni di esperienza, siamo in grado anche di asportare una porzione della ghiandola sotto-mandibolare, affinando e migliorando così il profilo e l’angolo cervico-mentale.

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