Ci troviamo in sala operatoria, questa è la sala operatoria della mia struttura, il Milano Face Institute (MFI), dove noi effettuiamo la maggior parte degli interventi.
La maggior parte degli interventi viene eseguita qui perché quando si tratta di operazioni molto lunghe, molto impegnative, o più interventi assieme, che richiedono più di una notte di ricovero, li effettuiamo in strutture con un maggior grado di ospitalità, dove i pazienti si possono fermare più a lungo. La nostra struttura è una day surgery, una sala operatoria autorizzata con tutta la strumentazione adeguata per poter addormentare i pazienti.
Noi ci occupiamo di chirurgia plastica, particolarmente chirurgia plastica estetica del volto e anche ricostruttiva del volto. Facciamo anche molta chirurgia della mammella, e questo è il luogo appropriato dove effettuare la chirurgia, perché la chirurgia è una cosa seria e, tra virgolette, è una cosa che fa male, e bisogna approcciarsi con estrema serietà nei luoghi appropriati.
La sala operatoria deve avere un respiratore, deve avere un rianimatore che è l’anestesista, che è la mente della sala operatoria. Questo permette a me di potermi occupare del mio operato, quindi del mio intervento che è un tecnicismo, un’esecuzione di una procedura, mentre lui pensa alla salute del paziente, che è fondamentale. Quindi io a tutto posso, diciamo, rinunciare tranne che alla sicurezza del paziente.
Decisi di fare questo mestiere proprio perché volevo in qualche modo non avere a che fare con la vita dei pazienti, cosa di cui il medico si occupa, ma in realtà poter portare un sorriso. Questo fa la chirurgia plastica ricostruttiva là dove ce ne fosse bisogno, quindi dopo una ricostruzione mammaria, una ricostruzione del volto, una ricostruzione palpebrale o altre cose.
Quindi questo è la sala operatoria: un respiratore, un letto, le scialitiche e l’anestesista sono gli elementi essenziali per poter eseguire la chirurgia plastica, la chirurgia estetica, la chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica in sicurezza.